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Category Archives: wedding planner roma

Hotel St. Regis. Icona del lusso nel cuore di Roma (shooting + intervista)

Hotel St. Regis. Icona del lusso nel cuore di Roma (shooting + intervista)

Un palazzo del 1894 dagli interni sfavillanti, circondato dai più importanti monumenti romani: hotel St. Regis, il luogo dove tutti i sogni diventano realtà. Guarda lo shooting e leggi l’intervista allo staff.

 

L’ hotel St. Regis a Roma è un’istituzione, non solo per i romani, ma anche per tutti gli stranieri che vogliono rivivere, durante un soggiorno, gli antichi splendori della capitale.

La magnificenza del palazzo si percepisce non appena si supera la porta, poi ci sono subito gli iconici interni, i lampadari in vetro di Murano, il personale professionale e irreprensibile. La bellezza ti accoglie ed è facile pensare di trovarsi nel posto più bello, nel momento perfetto.

La prima volta che ho attraversato la hall principale in stile Belle-Époque, per poi  immergermi nel sontuoso salone Ritz, ho subito immaginato lì il primo ballo di una coppia di sposi che per il grande “sì” sogna un lussuoso matrimonio a Roma, in uno dei palazzi più belli di sempre.

 

Lo shooting all’hotel St. Regis

Lavorare a uno shooting in un luogo così ricco e prezioso per me è stata una sfida. Ma ne è valsa la pena. Ho progettato l’allestimento con l’idea di equilibrio: ogni elemento decorativo doveva coesistere (senza essere schiacciato) nell’architettura degli interni.

 

La scalinata

Ho immaginato la sposa che raggiungeva gli ospiti percorrendo la scalinata sovrastata dagli affreschi. In tutti i St. Regis del mondo, la scalinata rappresenta un elemento distintivo. Non poteva che essere dedicata alla protagonista della giornata.

 

 

 

La cena nel salone Ritz

Il salone Ritz è un tripudio di arte ed eleganza. Nell’ampia sala, resa unica dagli affreschi di Mario Spinetti, abbiamo posizionato un tavolo imperiale, decorato con rose rosse e complementi oro: un omaggio alla ricchezza della sala. Il nostro tavolo non poteva essere di meno.

St. Regis_Ritz

Photo credit: Videostudio Roberto Marchionne

 

 

St. Regis: intervista allo staff

Entrare all’hotel St. Regis vuol dire anche apprezzare l’inarrivabile professionalità dello staff. Sono proprio loro che riescono a rendere esclusivo (nel vero senso della parola) ogni istante trascorso lì. Per questo ho deciso di intervistarli.

 

Scorrendo tra le pagine del sito sono rimasta colpita dalla frase “Fulgido splendore di una nuova era”. Da dove nasce questa intuizione? Come si traducono praticamente queste parole?

Il concetto fondante su cui si è basata la ristrutturazione dell’hotel ruota attorno alla luce. La luce è fondamentale per l’esistenza. È simbolo di vita e di rinascita. È fonte di ispirazione e di bellezza.

Era necessario trovare il giusto equilibrio tra il passato glorioso dell’hotel, con la forza della sua eredità culturale ancora molto attuale, e il desiderio di proiettarsi al futuro con un nuovo slancio per attrarre nuove generazioni di viaggiatori altrettanto esigenti, ma alla ricerca di uno stile di ospitalità più dinamico e innovativo.

 

Photo credit: St. Regis Hotel

“La luce è fondamentale per l’esistenza. È simbolo di vita e di rinascita”

 

La ristrutturazione è stata l’occasione e lo strumento per riconfermare la vocazione originaria dell’albergo: quella di essere un faro, un polo di attrazione di persone straordinarie che lo eleggono a loro luogo privilegiato di incontro e confronto. Il “fulgido splendore di una nuova era” si traduce nello stile di servizio, volto sempre ad anticipare e a soddisfare le necessità e le richieste degli ospiti, che rappresentano il centro di gravità del personale, il quale vede nella loro soddisfazione la propria missione primaria.

 

Un’altra parola che mi colpisce scorrendo il vostro sito è RITUALE. Quali sono i rituali riservati agli ospiti?

I rituali sono parte dell’esperienza degli ospiti in ogni hotel St Regis del mondo. Naturalmente, non si tratta di atti e gesti che vengono meramente riprodotti, ma sono interpretati con lo spirito e la tradizione del luogo in cui l’albergo si trova. Il sabrage dello champagne prima dell’ora dell’aperitivo, per esempio, è proposto in maniera diversa a Roma, rispetto ad altre destinazioni.

Nella città eterna non si tratta di un momento meramente celebrativo, ma diventa un’occasione di convivialità in cui personaggi importanti della città raggiungono l’hotel e si incontrano con gli ospiti internazionali.

 

Trovare il giusto equilibrio tra storia, quella che trasuda dalle pareti dell’hotel, e modernità, l’innovazione necessaria a offrire un servizio al passo coi tempi. Come ci riuscite? Qual è il vostro segreto?

Attraverso l’arte, che ha un forte legame con l’hotel,  e sarebbe inutile se non fosse in grado di attualizzarsi. Solo in questo modo diventa universale ed eterna. È questo forse il nostro segreto: la consapevolezza che la leggenda va rinnovata ogni giorno per restare viva; la ferma convinzione che cullarsi sugli allori dei fasti passati non ci permetterà di vincere le sfide del futuro; conservare il fervore di conquistare ciascun ospite che varchi la soglia della nostra e della loro dimora romana.

 

Photo credit: St. Regis Hotel

Un matrimonio al St. regis com’è? Cosa offre? Cosa lo rende unico?

Beh in realtà gli specialisti in questo siete voi. Per parte nostra posso solo dire che la bellezza del luogo, come la prima sala da ballo della città eterna con affreschi meravigliosi di Mario Spinetti del 1894 sono cose impossibili da trovare altrove. L’atmosfera magica è accompagnata da un servizio impeccabile e da una proposta culinaria di eccellente livello.

Direi che questo, assieme al valore aggiunto di professionisti nell’organizzazione, negli allestimenti e nell’intrattenimento come è accaduto con il suo team rendono i matrimoni al St. Regis Rome unici e memorabili.

 

Ospiti e coppie straniere, cosa cercano nel vostro hotel?

L’hotel St. Regis a Roma ha un’anima eclettica. È un crocevia di tradizione e innovazione, arte classica e contemporanea, sostenibilità e maestosità.

Direi che in questo albergo gli ospiti e le coppie straniere cercano probabilmente di vivere un’esperienza memorabile. La natura poliedrica dell’hotel permette alla maggior parte di loro di realizzare questo sogno.

 

Credits: Event Set | Ceccotti Flowers | Atelier Il Giardino Fiorito delle Spose | Giorgia Bertoldi Bridal Make Up Artist | Riccardo Palazzi CallygraphyDesign | Riccardi Arredi

 

Roberta Torresan Wedding Planner & Designer

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Elle International Bridal Awards. Roberta Torresan in nomination come miglior wedding planner

Elle International Bridal Awards. Roberta Torresan in nomination come miglior wedding planner

Il premio Elle International Bridal Awards ritorna per la sua quinta edizione. Tra i professionisti in gara: Roberta Torresan in nomination come miglior wedding planner.

 

Le sorprese non finiscono mai per chi continua a credere nei sogni. È proprio il caso di Roberta Torresan, la nostra Roberta, che solo pochi giorni fa ha ricevuto la sua prima candidatura per il premio Elle International Bridal Awards nella categoria migliore wedding planner.

L’evento, giunto quest’anno alla sua quinta edizione, accende una luce sulle personalità rilevanti del settore wedding, professionisti e creativi che nel loro operato, quotidianamente sanno fare la differenza.

 

Elle International Bridal Awards

 

Categorie premiate

Il vincitore di ciascuna categoria sarà decretato da una giuria di eccellenza, composta da fashion editor e direttori di: Elle Italia, Elle Germania, Elle Hong Kong, Elle Giappone, Elle Spagna, Elle Turchia.

I giurati sceglieranno un vincitore tra le dodici categorie:

  • Abito da sposa
  • Marchio sostenibile
  • Collezione sposa
  • Collezione sposo
  • Collezione gioielli
  • Campagna pubblicitaria
  • Sfilata sposa
  • Boutique multibrand
  • Wedding planner
  • Nuovo talent
  • Resort
  • Premio alla carriera

La premiazione avverrà durante una cerimonia digitale in onda sui siti delle 6 testate mondiali Elle sopraelencate, tuttavia ancora in data da definirsi.

 

Miglior Wedding Planner: Roberta Torresan

Roberta Torresan rientra nella rosa di nomi selezioni per la categoria migliore wedding planner.

È, d’altronde, meritatissima la nomination se pensiamo al mix perfetto di duro lavoro e creatività.

Sono due aspetti fondamentali della sua professionalità questi che negli ultimi anni le hanno permesso di brillare nel settore wedding, soprattutto se consideriamo quanto accaduto da inizio 2020 a oggi.

 

Roberta Torresan wedding planner Roma

“Questa nomination mi ha davvero emozionata. Mi ha fatto sentire ripagata di tutti gli sforzi che in questi ultimi anni io e il mio team abbiamo fatto, senza fermarci mai. Elle International Bridal Awards è un premio molto prestigioso e sono felice di condividere questa nomination con personalità così di spicco, che nel corso della mia carriera sono state molto spesso di ispirazione” Roberta Torresan

 

Tra gli interventi di maggior successo firmati Roberta Torresan ricordiamo senza dubbio il  matrimonio della scorsa annata: perfettamente discreto e romantico, realizzato con grande cura e attenzione alle regole durante la finestra apertasi durante l’estate.

L’incantevole shooting a Olevano Romano,  parte di un programma di lavori di alto livello, realizzati con la collaborazione di molti altri professionisti del wedding, e che hanno poi portato alla realizzazione dell’Inspirational E-Book IDEA, che ha permesso peraltro di raccogliere fondi a favore del reparto oncologico pediatrico dell’ospedale Bambin Gesù di Roma.

Allo stesso modo, è da considerarsi decisivo l’impegno profuso nella sua Wedding Business School, la prima d’Italia, con una programmazione inarrestabile e super seguita da tutti gli aspiranti imprenditori del settore.

 

Elle International Bridal Awards

 

Non ci resta che incrociare le dita!

Forza Roby!

 

Redazione magazine www.robertatorresan.it

 

 

 

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Professionisti del wedding. Simone Bianchini: fiori per emozionarsi

Professionisti del wedding. Simone Bianchini: fiori per emozionarsi

Floral designer romano con il sogno di un tavolo imperiale a Trinità dei Monti, Simone Bianchini racconta al nostro magazine il suo amore per i fiori.

 

Solo poche settimane fa è arrivata la notizia tanto attesa dal nostro settore: il 15 giugno riprenderanno i nostri amati matrimoni. Con tutte le precauzioni del caso, ovvio, ma finalmente si intravede quel ritorno alla normalità che tanto abbiamo agognato.

In questa lunga annata, come più volte ho avuto occasione di dirvi, non ho mai gettato la spugna. Anzi, sempre pensando alle mie spose, ho realizzato alcuni shooting in location da sogno che hanno richiesto la partecipazione di professionisti del settore.

È per questo che ho deciso di dare il via a una rubrica dedicata a loro, ai professionisti del wedding, che hanno sempre accolto ogni mio lampo creativo con solido entusiasmo e ineguagliabile impegno.

 

Leggi anche:

Matrimoni e valorizzazione del territorio: lo shooting a Olevano Romano

Roberta Torresan per Westwing: ispirazioni per il ricevimento

 

Simone Bianchini: floral designer

Ad aprire le danze c’è Simone Bianchini, amico e compagno di molti viaggi professionali. Di origine romana,  classe ’76, si è formato alla Scuola d’arte floreale di Milano. Segni particolari: eclettico.

Oggi si racconta al nostro magazine con un’intervista che spero amerete quanto ho amato io.

 

simone bianchini

“Con il tempo ho capito quanto i fiori potessero essere lo strumento per eccellenza per emozionare ed emozionarmi”

 

Come è cominciata la tua carriera da floral designer?

Tutto è iniziato dall’idea di creare un ambiente aperto al pubblico e volto alla gratificazione dei clienti.
Nel 2011 mi venne l’idea di aprire un flower bar, un luogo in cui trovarsi e ritrovarsi per un pubblico di tutte le età, ma per motivi soprattutto burocratici, portare avanti quest’idea si è rivelato complicato.

Da lì la decisione di frequentare un corso da Flower design a Milano e la scelta di aggirare l’ostacolo dando vita a Flör, un bellissimo negozio di fiori, vino e cioccolato: un ambiente davvero accogliente con carta da parati, musica di sottofondo, mobili in legno di una vecchia farmacia tutti sbiancati e un piccolo angolo bar dove “offrire” caffè e dolci fatti in casa.
Il mood dello store era racchiuso nelle FlörBag, una sorta di take away con all’interno una composizione floreale, 1 bottiglia di vino e 1 confezione di cioccolato e piccoli dragees con un packaging molto curato.

 

simone bianchini

 

Amore per i fiori. Ti va di raccontarlo in poche parole?

Con il tempo ho capito quanto i fiori potessero essere lo strumento per eccellenza per emozionare ed emozionarmi; il mezzo attraverso il quale poter esprimere la mia sensibilità e la mia soggettiva creatività. Il mio modo puro per comunicare.

Ti confido che ho maturato questa consapevolezza solo oggi. Anni fa si presentò un’importantissima occasione di lavoro che rimescolò completamente le carte. Fui contattato per un evento di un’importante compagnia aerea. Fu qualcosa di sconvolgente, un’emozione unica e irripetibile, un evento mondiale ed io anche in quell’occasione ero inconsapevole di quello che stava succedendo: quest’evento mi stava aprendo le porte come fornitore di fiori per gli aeroporti più importanti d’Italia. Ancora non me ne rendevo conto, ma era la prima volta in Italia che entravano i fiori in aeroporto.

 

Creatività e progettazione: Come si svolge il tuo processo creativo?

Il mio processo creativo nasce dalla curiosità e dal mio forte spirito d’osservazione. Prendo spunto da tutto ciò che mi circonda: negozi di arredamento, riviste, arredi di locali, location (motivo per cui per me è fondamentale fare sempre il sopralluogo ), dall’ambiente e, nel caso di matrimonio, da una approfondita intervista agli sposi.

Mi piace definirmi Geppetto perché mi affascina molto l’idea della materia che prende forma. Comincio dall’ideazione e creazione di strutture e complementi di arredo (vedi i lampadari in cotone con nappe realizzati per uno dei nostri shooting: 400 nappe cucite a mano). Poi passo alla scelta del fiore, del suo colore, della texture e ne valuto l’affinità con il resto dell’allestimento.

 

simone bianchini

 

simone bianchini

“Mi affascina molto l’idea della materia che prende forma”

 

Insieme abbiamo realizzato alcuni shooting unici, bellissimi.

Per me hanno avuto lo stesso processo creativo, condito in questo caso da una forte intesa con te: non sempre capita! Il lavoro prende tutta un’altra piega quando c’è rispetto delle proprie competenze, fiducia reciproca e apertura al confronto.

L’allestimento intorno alla quercia è stato meraviglioso. Abbiamo prima di tutto rispettato l’ambiente costruendo  intorno alla quercia questo tavolo circolare. C’era l’intenzione di provocare la naturalezza del posto con l’allestimento caldo e austero della mise en place e i colori decisi del runner floreale. La quercia era a tutti gli effetti testimone delle stagioni della vita.

 

 

Spose e fiori. Peonie a parte, mi racconti qualche curiosità o fissa?

Domando sempre alle coppie se vogliono inserire i fiori perché ne comprendono il potere emozionale o solo perché non potrebbero sposarsi senza. Per questo chiedo loro di trasferirmi l’importanza che vogliono dare all’allestimento.
Con le coppie di sposi scatta quasi sempre una reciproca fiducia, il più delle volte infatti riesco con naturalezza e senza forzatura alcuna a comunicare le motivazioni per cui alcune scelte possono risultare improprie o poco adatte all’impronta che vogliono dare al matrimonio.
Si fanno influenzare molto dai social ma non sempre riescono a “cucinare” ciò che vedono. Ma questo è anche il mio lavoro.

 

Cosa vorresti realizzare che non hai ancora fatto?

Più che realizzare qualcosa che non ho fatto mi piacerebbe molto continuare ciò ho cominciato a fare molto tempo fa.
Fare allestimenti veri e propri nei vari angoli di Roma. Cominciai con un installazione notturna Urban Flower a Castel Sant’Angelo. Sai che bello sarebbe fare un tavolo imperiale sulla scalinata di Trinità dei Monti?

La mia intervista a Simone Bianchini inizia e finisce con un sogno e ne sono felice perché i sogni sono la cosa in cui credo di più.

 

Roberta Torresan Wedding Planner & Designer

 

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Colori Pantone 2021. Il mio primo incontro alle nozze di Vittorio e Valentina.

Colori Pantone 2021. Il mio primo incontro alle nozze di Vittorio e Valentina.

Illuminating e Ultimate gray sono i due colori pantone del 2021. Il mio incontro con questo virtuoso connubio è avvenuto in un matrimonio di qualche anno fa e oggi voglio raccontarvelo.

 

C’è una notizia che i creativi attendono più di ogni altra quando un anno sta per finire e uno nuovo ha inizio: la presentazione di Pantone del Color of the yearnovità che andrà ad ispirare il mondo della produzione e del design.

Illuminating e Ultimate Gray: sono questi i colori Pantone 2021.

” Il mix tra Ultimate Gray stabile nel tempo e il giallo brillante Illiminating esprime un messaggio di positività supportato da grande forza. Concreta e salda, ma allo stesso tempo calorosa e ottimistica, questa combinazione di colori ci trasmette un senso di resilienza e speranza. Abbiamo bisogno di sentirci incoraggiati e risollevati; è un qualcosa di essenziale per la mente umana“. (Leatrice Eiseman)

 

Il nostro primo incontro

Mi sono lasciata senz’altro coinvolgere dalla forza di questa combinazione, per certi versi estrema e sorprendentemente “pacifica” già al primo sguardo.

Ma non ne sono stata sorpresa: il mio primo incontro con questi colori è avvenuto in matrimonio di quasi quattro anni fa.

Vittorio & Valentina

Era il 2017, Vittorio e Valentina avevano deciso di giurarsi amore eterno tra le meraviglie di Roma. Una passione accomunava gli sposi, quella per il romanzo “Il Piccolo Principe” di Antoine de Saint-Exupéry.

Vittorio, in particolare, non si stancava di ripetere <<è il tempo che hai perduto per la tua rosa che ha fatto la tua rosa così importante>>. Semplice, come l’amore.

Volevo esattamente questo, che ogni dettaglio raccontasse del loro amore con estrema semplicità. Niente di pomposo o ridondante.

É stato lì che ho deciso di affidarmi al giallo e al grigio, Illuminating e Ultimate gray.

Al giallo: potente, intenso, una giornata di sole, essenza dell’entusiasmo e della positività. Il colore che più di ogni altro mi ricordava il romanzo e i capelli del Piccolo Principe.

Al grigio: mite, equilibrato, ampio e idoneo ad accogliere i raggi del giallo.

 

Il ricevimento

Semplicità, dicevamo.

Ed eccoci, con composizioni floreali campestri che emergevano dalla tavola, delicata e importante.

E poi tantissime rose gialle realizzate a mano a chiudere sacchetti grigio perla che accompagnavano il romanzo personalizzato per gli ospiti.

 

 

L’essenziale non sempre è invisibile agli occhi, delle volte si vede bene e porta con sé i segni distintivi dell’eleganza e dell’amore.

 

Roberta Torresan Wedding Planner & Designer

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Giulia e Lorenzo: il mio matrimonio 2020

Giulia e Lorenzo: il mio matrimonio 2020

Nonostante le complicazioni dell’anno appena trascorso, a settembre insieme al mio team abbiamo realizzato il sogno di Giulia e Lorenzo. Voglio condividere con voi questo racconto che mi auguro sia di buon auspicio per il 2021.

Bologna, 5 settembre 2020. In effetti, all’inizio dell’autunno mancano almeno quindici giorni. Sui colli bolognesi, però, tira già un’aria decisa che sembra aver dimenticato la calura estiva.

Giulia e Lorenzo stanno per dire “sì” di fronte a parenti e amici.

È l’incipit perfetto di un perfetto real wedding. Tuttavia, questo evento è stato molto di più. Ha rappresentato una nuova primavera, un meritato inizio dopo il lockdown in cui i matrimoni, seppur per un breve lasso di tempo, sono tornati a esser considerati tali, partecipati e incantevoli, pur rispettando tutte le precauzioni imposte.

 

Lo abbiamo fatto solo perché c’era Roberta accanto a noi. Non abbiamo percepito la sensazione di dover restare seduti, i nostri colleghi ancora ci ringraziano: questo matrimonio è stata l’occasione di ritrovarsi in un contesto di festa […], è stato meglio di quello che ci aspettavamo”

 

Gli accorgimenti

Giulia e Lorenzo sono una delle tante coppie che quest’anno hanno rischiato di annullare il matrimonio o di rimandarlo al 2021. Ma di fronte alla fatidica scelta, hanno preferito affidarsi al destino e convolare a nozze subito.

Non è stato facile per loro posticipare il matrimonio a settembre e continuare a crederci, mentre i contagi tornavano a salire. Accanto a loro, però, c’ero io e sapevo che potevano fidarsi di me.

Il ricevimento non prevedeva il buffet, c’era il termoscanner, i tavoli distanziati, igienizzanti e mascherine: tutto era esattamente dove doveva essere, ma con una discrezione tale da permettere a sposi e invitati di vivere in maniera rilassata il matrimonio. E di questo Giulia e Lorenzo continuano ancora a ringraziarmi.

 

Lo stile

L’atmosfera regalata dal design dell’evento di certo ha favorito questo clima sereno.

Ho selezionato per le nozze di Giulia e Lorenzo una palette di colori caldi, in perfetta armonia con la location Villa Puglie, che richiamavano le sfumature della terra e annunciavano l’autunno.

L’allestimento ha incontrato i toni accesi del tramonto, risplendendo nei particolari oro delle sedie e della mise en place dove regnava un impeccabile equilibrio tra le ispirazioni romantiche dei fiori e gli incastri moderni di posate e candelabri.

Tutto in perfetto stile Torresan.

 

Roberta Torresan Wedding Planner & Designer

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Roberta Torresan per Westwing: ispirazioni per il ricevimento

Roberta Torresan per Westwing: ispirazioni per il ricevimento

Ricevimento sofisticato in un casale di campagna: le mie ispirazioni questa volta sono arrivate da Westwing, portale di arredamento e design, tesoro inestimabile per i creativi all’opera.

 

La scorsa estate, grazie all’impagabile aiuto del mio team e di professionisti del settore che non arretrano mai di fronte ai miei folli progetti, ho realizzato più di uno shooting.

L’intento che mi  accompagna in questi percorsi è sempre  quello di guardare al matrimonio, e dunque al ricevimento, in un’ottica innovativa, contemporanea, capace di accogliere design e tendenze.

 

Dopo il romantico shooting a Olevano Romano, palcoscenico di un wedding event intimo, vi conduco alla scoperta di un matrimonio nel casale. In stile Torresan, ça va sans dire.

 

 

Parola d’ordine: osare.

Per cominciare, ho rimodulato l’atmosfera della sua natura rustica e country, per inseguire l’idea di una campagna moderna, a tratti scultorea.

Le ispirazioni per questo ricevimento, per certi versi sopra le righe, sono giunte scorrendo le pagine di Westwing. La cura del dettaglio, rintracciabile nei singoli complementi che ho scelto di includere nell’ allestimento, è stata il mio spirito guida in tutta la fase di progettazione.

 

Pranzo di benvenuto

Ho scelto di enfatizzare questo momento, affidandomi al potere dei fiori. Li ho resi protagonisti attraverso vasi in ceramica decorata: l’esplosione di colore è stata, però, mitigata da piatti verde menta en pendant con i tovaglioli caratterizzati da una fantasia vagamente tropicale.

 

 

Il ricevimento

Aprite bene gli occhi e lasciatevi trasportare dal mood.

L’intero ricevimento è stato costruito intorno all’albero più importante nella tenuta, divenuto per me un punto di equilibro.

La mise en place, invece, si è sollevata da questo equilibrio, creandone di nuovi. È per questa ragione che le ho conferito due declinazioni:

  • una colorata e cerimoniosa: al centro della composizione ho unito il decoro blu dei piatti Old England, custodi degli antichi paesaggi Toile de Jouy, e una folta onda floreale che attraversa la tavola. L’incontro dei due colori ha creato intense vibrazioni, enfatizzate dalle trasparenze dei calici Grace e la luce naturale delle candele.

 

 

  • una rigorosa e affascinante: black is back! Qui il nero la fa da padrone e come sempre detta le regole dell’eleganza. L’anima apparentemente severa di questa apparecchiata si è lasciata scaldare dai riflessi dorati delle posate, dei calici e delle preziose scatole Tinka.

 

 

 

Per concludere ho aggiunto un ultimo tocco magico: la campagna si è illuminata delle luce emanata dai meravigliosi lampadari aggrappati al cielo.

 

 

Le ispirazioni, come è evidente, sono state infinite e nell’articolo ho riportato solo alcuni dei prodotti che ho utilizzato.

In collaborazione con Westwing, però, ho creato una selezione ad hoc di complementi perfetti per personalizzare i possibili angoli tematici del ricevimento: zona aperitivo, mise en place, sweet table.

Sono i particolari giusti a fare la differenza, a rendere un matrimonio unconvetional.

 

Lasciati ispirare dalla mia selezione e leggi il mio articolo su Westwing con i 4 consigli di un ricevimento perfetto.

 

westwing roberta torresan

 

 

Roberta Torresan Wedding Planner & Designer

 

 

 

Photo Credit: Roberto Marchionne

 

 

 

 

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Collezione Elisabetta Polignano 2021: elogio alla libertà

Collezione Elisabetta Polignano 2021: elogio alla libertà

Il 10 e l’11 ottobre Elisabetta Polignano è arrivata a Roma per il primo trunk show della collezione 2021. Insieme abbiamo accolto le future spose nell’atelier il Giardino Fiorito delle spose e con l’occasione ho realizzato un’intervista per voi.

 

È stato bellissimo ritrovarsi e sentire quanto il nostro settore sia vivo e ricco di bellezza da offrire!

Le vibrazioni sono state infinite. Ammirare la nuova collezione di Elisabetta Polignano, eccellenza del made in Italy, è stata come una ventata di freschezza e creatività.

Ho incontrato Elisabetta lo scorso 10 ottobre, nell’atelier romano Il Giardino Fiorito delle Spose di Livia dell’Orefice, in compagnia della bridal stylist Tamara d’Andria.

Dopo mesi passati a distanza, abbiamo scelto di accogliere insieme le bellissime spose del 2021 alla ricerca dell’abito perfetto. Con l’occasione, ho deciso di coinvolgere l’eclettica Elisabetta in un’intervista, per farmi raccontare direttamente da lei qualche curiosità sulla nuova collezione e un po’ di idee per il futuro.

Abbiamo parlato di donne, di libertà e made in Italy.

 

In una diretta fatta insieme lo scorso marzo, avevi già annunciato una collezione dedicata a una donna libera.

Eccola! Sono proprio io. Quando parlo di libertà parlo di me, quindi della libertà di essere se stessi e di scegliere l’abito che si ha voglia di indossare, senza dover rimanere nei canoni o lasciarsi condizionare dai social o da quello che c’è intorno. Libertà vuol dire guardarsi, sentirsi e vedersi belle. Scegliere ciò che abbiamo dentro.

 

A chi dedichi questa collezione?

Le mie muse ispiratrici sono le spose, quindi dedico sempre le mie collezioni a loro e alla loro personalità. Non ho come riferimento una figura astratta, al contrario sono figure concrete che vivo quotidianamente nel mio atelier a Oleggio. Quando disegno le mie collezioni penso al loro.

 

Clementide: abito romantico ampio e fluttuante

 

Una parola con cui definiresti questa nuova collezione, anche in relazione alla scelta dei materiali.

Leggerezza. Quando parlo di libertà parlo anche di leggerezza. Mi ispiro all’idea di una sposa “aerea” , mai pesante. Ho lavorato molto con il mikado nella linea Classic, ma in maniera leggera e destrutturata. Immagino una sposa che quando cammina sfiora il terreno, quasi sospesa come in un sogno. Questa è la sensazione che ho voluto dare.

 

Quest’anno molte spose sono state costrette a rinunciare al loro matrimonio a causa degli eventi che ci hanno colpito. Come pensi che tutto questo stia influendo sulla scelta dell’abito? Pensi che le spose ne acquisteranno uno nuovo?

Non c’è bisogno di cambiarlo. Io ribadisco sempre che l’abito da sposa viene scelto con il cuore, non esiste una vera e propria tendenza. Se l’abito è curato nei tessuti, nei particolari e ti ha fatto emozionare, non c’è assolutamente bisogno di cambiarlo. Bastano piccoli particolari per renderlo diverso, movimentato e trasformabile.

I miei abiti sono sempre trasformabili.

 

Penso che ogni avvenimento importante tenda a influenzare la sensibilità e la creatività di un artista. Ciò che abbiamo vissuto nei mesi passati, credi possa influire in qualche modo sulle tue prossime creazioni?

Quanto è accaduto mi ha fatto ulteriormente pensare alla mia creatività. Diciamo che si è sviluppata ancora di più. C’è questa voglia di creare cose nuove, diverse. Ho disegnato accessori molto belli per l’inverno, giacche, cappe, cappotti. Tutti elementi che rendono ancora più importante l’abito.

La creatività quindi è andata avanti, ma senza dubbio c’è bisogno di più concretezza: quest’anno le collezioni sono più rigorose. Troviamo, infatti, abiti più vendibili e meno “da sfilata”.

 

Siamo al primo trunk show della nuova collezione. Che sensazioni hai avuto dalle spose che hai incontrato.

La sensazione è stata molto bella. C’è una gran voglia di matrimonio, di unione, di stare insieme. Ho notato che le spose si lasciano consigliare dai professionisti. Vogliono sentirsi coccolate nella scelta di un abito speciale, sartoriale, realizzato con tessuti importanti, ricco di dettagli. Mi sono resa conto che prestavano molta attenzione a questi particolari, li notavano. È una cosa eccezionale riuscire a riconoscere un abito che veste la propria felicità.

LOTO: Abito morbido in cady

 

Anche io ho avuto modo di notare una maggiore attenzione verso i dettagli. È di certo una cosa positiva.

Sì. Infatti colgo l’occasione per dire a tutte le spose di toccare gli abiti, di sentirli per poter apprezzare davvero la struttura di un abito italiano, cucito e studiato in Italia.

ALDRIN: Abito ampio strutturato in mikado di seta soft.

 

In questo momento storico è molto importante dare spazio al Made in Italy che, altrimenti, rischia di subire una battuta d’arresto non indifferente.

Lo dico sempre. Puntiamo sul nostro mercato. Siamo geniali, abbiamo una fantasia notevole. Scegliamo un prodotto italiano: ha un valore aggiunto. L’abito viene fatto su misura, è unico e costruito sulla sposa. La mette al centro e  riesce a tirare fuori ciò che davvero ha dentro.

 

 

Roberta Torresan Wedding Planner & Designer

 

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Matrimoni e valorizzazione del territorio: lo shooting a Olevano Romano

Matrimoni e valorizzazione del territorio: lo shooting a Olevano Romano

Il mio racconto dei tre giorni di shooting a Olevano Romano, borgo immerso nella campagna romana e famoso per il suo Cesanese.

 

Negli ultimi mesi si è a lungo parlato di valorizzare l’Italia attraverso il turismo. Spinta da questo “invito” ho deciso di concentrare le mie energie in un progetto senza dubbio ambizioso, volto alla scoperta di piccoli borghi italiani lontani dai percorsi turistici, sfondo ideale per un matrimonio intimo e ricercato.

 

Alla scoperta dell’Italia nascosta: Olevano Romano

La scelta è caduta su Olevano Romano, città natale di Veronica Sterbini, mia preziosa ed entusiasta collaboratrice, fondamentale nella riuscita del progetto.

L’idea è stata quella di costruire un vero e proprio set capace di esaltare i punti di forza del luogo, le sue strutture architettoniche, le potenzialità, con l’obiettivo principale di incuriosire i turisti che desiderano conoscere il territorio.  Non solo loro, anche gli abitanti di città e regioni limitrofe che spesso finiscono per privilegiare altre mete. Più di ogni altra cosa, volevo trasformare il borgo nella perfetta destination wedding per coppie straniere che cercano e amano questo tipo di skyline.

 

Un progetto inclusivo per la comunità olevanese

Sono stati sostegno e collaborazione da parte della comunità a rendere possibile la concretizzazione dell’intero shooting.

In primo luogo è doveroso menzionare il Dr. Umberto Quaresima, sindaco del paese che ha permesso l’utilizzo degli spazi comunali e ha deciso di credere in questo progetto, e Benedetto Marcucci e i suoi fratelli, proprietari del Palazzo Colonna-Marcucci che hanno concesso il patrocinio non oneroso del palazzo.

Inoltre, sono state messe a disposizione dei fornitori partecipanti all’evento le casette del borgo, nelle quali  i produttori locali di vino e olio hanno disposto degustazioni autoctone durante i tre giorni di lavorazione.

Non potevamo chiedere di meglio!

Lo shooting

L’impegno profuso da parte mia e del team che mi ha supportato in questa avventura è stato il medesimo impiegato nella preparazione di un matrimonio. Nell’attenzione a ogni dettaglio.

 

La colazione

L’attico lucente del palazzo si è trasformato nel set della colazione perfetta. L’ispirazione, in questo caso, è stata affidata alle vibrazioni della tradizione. Nessun oggetto estraneo all’interno dell’allestimento, soltanto stoviglie e oggetti già presenti nel palazzo, ceramiche e prodotti gastronomici locali. Simple is beautiful!

 

La cerimonia

Ho immaginato la cerimonia all’interno del castello. Coprire anche solo un mattone di quelle pareti storiche sarebbe stato un sacrilegio. Ho preferito, quindi, segnare il percorso che porta al celebrante solo con un allestimento naturale capace di richiamare la flora tipica della zona. Essenziale ed elegante come un filo di perle.

 

 

Il ricevimento

Credo non ci sia nulla di più poetico di una tramonto che accoglie ospiti e sposi ai festeggiamenti.

Nella piazzetta, luogo caro agli olevanesi, abbiamo allestito i tavoli di un ricevimento intimo e ricercato, rubando i colori alla stessa palette del tramonto.

La mise en place ha, infatti, accolto i toni aranciati della terracotta, dei bicchieri e delle finiture copper dei tavoli, mentre le sedute azzurre hanno sorpreso il commensale con inaudita eleganza. Luci e grappoli d’uva, invece, tracciavano il perimetro del set.

 

Ripensare il territorio e il turismo attraverso il wedding business è possibile?

Direi proprio di sì!

 

 

Credit
Videostudio: Roberto Marchionne
Floral Designer: Simone Bianchini
Light Design: Claudio Berrettoni
MakeUp: Simone Amaro
Calligraphy: Riccardo Palazzi
Dolci: Pasticceria Dolci Tentazioni
Un ringraziamento speciale all’Amministrazione Comunale di Olevano Romano
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Roberta Torresan Wedding Planner & Designer

 

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La Monteduccia, il perfetto contenitore di energia per il primo Meet up Prestige

La Monteduccia, il perfetto contenitore di energia per il primo Meet up Prestige

Ogni promessa è debito. L’atteso meet up dedicato agli iscritti del Wedding Planner Club Prestige è arrivato e ad accoglierlo è stata la dimora patronale La Monteduccia.

 

Come ricorderete, durante il lockdown ho deciso di profondere tutte le mie energie nella formazione. É nato così The Wedding Planner Club, un circuito dedicato ai wedding planner desiderosi di approfondire gli aspetti relativi al marketing e alla comunicazione, utili ad affrontare la nostra professione in un’ottica sempre più imprenditoriale.

I corsi suddivisi in tre fasce, propongono agli utenti un primo livello starter, il livello intermedio master e quello prestige.

Quest’ultimo non include soltanto tutti i corsi del club, ma riserva agli iscritti vantaggi esclusivi, tra i quali la partecipazione a meet up ristretti.

Ed eccoci qui, ho mantenuto la mia promessa. Eravamo lì, insieme carichi per il nostro primo incontro ed io emozionata per un nuovo traguardo raggiunto.

 

Energia&Sinergia

A rendere possibile la riuscita dell’intero evento è stata senz’altro la totale sinergia tra tutti i fornitori che hanno creduto sin dall’inizio in questo progetto, tanto quanto me.

La stessa attenzione e cura dei dettagli che ciascuno riserva per l’organizzazione di un matrimonio, è stata messa a disposizione del meet up.

Bagni in piscina, musica dal vivo, un cena accolta dalle prime luci del tramonto, danze liberatorie, chiacchiere tra vecchie amiche, ottimo cibo e una location mozzafiato sulle dolci colline marchigiane: sono stati questi gli elementi che hanno reso il nostro incontro una festa perfetta, in una notte di mezza estate.

 

Certamente merito della “padrona di casa” Eugenia Faini, wedding planner dell’Avverasogni che ha curato in modo ineccepibile l’organizzazione delle due giornate alla dimora La Monteduccia.

Dalla sinergia nasce inevitabilmente energia, che tutti noi abbiamo respirato e di cui abbiamo fatto scorta per affrontare la nuova annata lavorativa.

La

 

La Monteduccia

A fare da contenitore al nostro entusiasmo, desiderio di crescita e condivisione è stata la dimora La Monteduccia a Ostra Vetere, in provincia di Ancona.

Circondata dalla campagna marchigiana, la tenuta è un complesso colonico che oltre ad arricchirsi di meravigliosi spazi esterni, cela stanze affascinanti conservate grazie a una sapiente opera di restauro.

Scrivo, leggo, cancello e aggiusto e mi rendo conto che mai come questa volta la parola che più spesso ho sentito la necessità di utilizzare è perfetto (ma anche perfezione e perfettamente). Sì, perché ogni cosa era esattamente dove doveva essere, proprio come noi. Per cui a queste parole mi sento di abbinarne un’altra ancora più importante e densa di significato: insieme.

“Da soli possiamo fare così poco; insieme possiamo fare così tanto”.

(Helen Keller)

 

 

Fornitori che hanno preso parte al meet up:

L’Avverasogni : organizzazione
La Monteduccia: location
Claudio Berrettoni Wedding Light Designer : light designer
Vinci Wedding Photography: fotografi
Cuk Filmino: video
I Fiori di Ale: allestimento cena
BlackCat Manouche: intrattenimento musicale

 

Roberta Torresan Wedding Planner & Designer

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Alessandro&Fabio: natural wedding nel cuore della maremma laziale

Alessandro&Fabio: natural wedding nel cuore della maremma laziale

Cotone, fiori di campo e lavanda, comincia così il coronamento del sogno d’amore di Alessandro&Fabio.

 

Oggi ho deciso di portarvi in un luogo magico, non troppo lontano da Roma, ma apparentemente distante per le sue atmosfere.

Ci troviamo nella rigogliosa Tuscia, in provincia di Viterbo, zona ricca di abbazie, dove ogni scorcio  sembra rubato ai paesaggi della Provenza. Proprio qui, infatti, dall’inizio dell’estate fioriture di lavanda avvolgono la campagna che anticipa la maremma.

Questo fiore rustico e spontaneo è stato l’elemento chiave dell’intero progetto che ha reso il matrimonio di Alessandro&Fabio un sofisticato natural wedding.

 

Un’esperienza unica nella natura

Alessandro&Fabio hanno accolto i loro ospiti nella location La Piantata, ad Arlena di Castro, luogo di charme che sembra fiorire nei campi del viterbese.

Gli sposi si sono detti “sì” nell’area naturale della Suite Bleue, una delle due tree house presenti all’interno della tenuta, ospitata da oltre quindici anni sulla grande quercia. [A distanza di due anni del matrimonio continuo a pensare che non possa esistere una metafora così perfetta e fortunata dell’amore che diventa più forte attraverso le stagioni].

Del resto, come spesso ci capita di appurare (soprattutto) la location vuole la sua parte!

 

L’armonia degli elementi

Giunta lì ho attraversato la natura, portando nell’allestimento e nelle composizioni tutto ciò che realmente potesse rispecchiare l’ambiente semplice e spontaneo della campagna e che riuscisse a creare una convivenza ecologica tra ospiti e location.

Vi confesso che in una situazione simile imboccare l’invitante strada dello shabby chic sarebbe stata una scelta fin troppo didascalica, ma come sapete amo le sfide e ho quindi preferito personalizzare la giornata con un uno stile natural chic arricchito da elementi preziosi nei toni dell’argento.

Vi svelo, allora, gli ingredienti di un suggestivo natural wedding:

  • fiori di campo colorati e rigogliosi
  • runner di muschio, lungo i tavoli di legno, che solleticano l’olfatto
  • balle di fieno al posto delle sedute durante la cerimonia
  • fili di luce calda morbida come la lana che percorrono la distesa di ulivi
  • tessuti grezzi capaci di portarci in una favola campestre.

 

 

Ah, dimenticavo:

  • l’amore

Per il lavoro, per le piccole cose, per l’amore.

 

 

 

Photo credit: Gianni di Natale

Roberta Torresan Wedding Planner & Designer

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